Incontinenza, prolasso, diminuzione del piacere sessuale. Sono tutti disturbi che possono essere collegati a problemi del pavimento pelvico. Per la donna, mantenere tonica questa parte del copro, attraverso esercizi specifici, è fondamentale per garantirsi una migliore qualità della vita. E nel caso in cui i problemi sorgano ugualmente, la ginecologia ha ormai a disposizione efficaci tecniche di riabilitazione.
Il pavimento pelvico: cos’è, come funziona e la sua importanza
Il pavimento pelvico è una parte tanto importante quanto nascosta e poco conosciuta del corpo della donna. Il nome indica un’ampia zona, fatta di muscoli e legamenti, che si trova nella parte bassa della cavità addominale e chiude il bacino, con una base a rombo e una forma a imbuto. Si compone di tre elementi principali: il diaframma pelvico, ovvero la zona più interna, il diaframma uro-genitale (zona intermedia) e gli sfinteri (zona interna). Il suo compito è quello di contenere e sostenere gli organi pelvici, ovvero uretra, vescica, vagina e apparato ano-rettale.
Il punto in cui è collocato e le funzioni che svolge dicono molto del perché parlare di pavimento pelvico sia stato, per molto tempo, un tabù. Questo insieme di muscoli, infatti, da una parte ha un ruolo centrale per tutte le attività collegate alla defecazione e alla minzione, dall’altra interviene anche nei rapporti sessuali. Tutti aspetti della corpo umano che sono coperti da un forte senso del pudore. E’ necessario, però, liberarsi di queste remore e trattare il pavimento pelvico con l’attenzione che merita visto che dalla sua salute dipende una gran parte della qualità della vita femminile. Si tratta infatti di una zona sottoposta ad una sollecitazione continua, e se è poco tonico, o addirittura lacerato, può essere causa di incontinenza, diminuire il piacere provato durante l’atto sessuale o portare al prolasso vaginale (soprattutto nelle donne in età avanzata). Problemi che possono insorgere anche a seguito di comportamenti banali della vita quotidiana, come sollevare una busta della spesa troppo pesante o fare un movimento sbagliato durante un allenamento in palestra. Anche essere sovrappeso non aiuta. Il momento del parto, poi, è particolarmente critico. Durante il travaglio, infatti, un’area pelvica poco tonica può subire lacerazioni o costringere l’equipe medica, proprio per scongiurare danni, a procedere con un’episiotomia.
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Allenare il pavimento pelvico: gli esercizi di Kegel
Alla luce dell’importanza del pavimento pelvico nel garantire alla donna una qualità della vita migliore, se ne deduce che prendersene cura è una scelta lungimirante ed intelligente. Fondamentale, quindi, è creare una vera e propria cultura in tal senso. Anche perché gli accorgimenti da prendere richiedono davvero uno sforzo minimo, per un risultato invece notevole. E prevenire è sempre meglio che curare. Vediamo come fare.
Il pavimento pelvico è fatto di muscoli che, come tali, possono essere allenati. Sta qui la chiave di tutto. Basterebbe dedicare pochi minuti al giorno alla ginnastica dei muscoli pelvici per mantenere l’area tonica. I più efficaci e mirati sono i cosiddetti “esercizi di Kegel” (dal nome del ginecologo statunitense che li ha ideati), efficaci perché molto semplici ed eseguibili in qualsiasi momento e in qualsiasi posizione (in piedi, seduti, sdraiati), purchè con la vescica svuotata. La tecnica consiste nell’alternare una fase di contrazione dei muscoli del pavimento pelvico, della durata di 5 secondi, con una fase di rilassamento, della durata di 10 secondi. Il tutto va ripetuto per 10 serie consecutive, 2 o 3 volte al giorno.
La riabilitazione del pavimento pelvico
Fin qui si è parlato di prevenzione. Molti passi in avanti, però, si sono fatti anche per la cura dei disturbi del pavimento pelvico, soprattutto incontinenza, lacerazioni e prolasso. I sintomi da tenere sotto controllo per verificare la necessità di un intervento riabilitativo sono tutti quelli connessi con la vescica (necessità di urinare con urgenza o spesso, perdita involontaria di urina, senso di peso vescicale) e con l’espulsione delle feci (perdita involontaria e urgenza) ma anche quelli collegati al rapporto sessuale (diminuzione del piacere, dolore durante il rapporto, ecc).
In tutti questi casi, per le donne è consigliabile recarsi dal ginecologo per una visita di controllo. In questo modo, se si evidenzierà la necessità di procedere ad una riabilitazione del pavimento pelvico, la paziente verrà inserita in un percorso terapeutico personalizzato. Durante la prima seduta verrà fissato un programma riabilitativo costruito attorno alle sue esigenze.
Questo percorso di riabilitazione può avvalersi delle seguenti metodiche:
- Chinesiterapia pelvi-perineale. Esercizi guidati di contrazione e rilassamento.
- Elettrostimolazione funzionale. Stimolazione, attraverso un apposito apparecchio, della muscolatura pelvica e delle strutture nervose con incremento della capacità contrattile e della resistenza delle fibre muscolari.
- Biofeedback. Registrazione dell’attività contrattile che viene trasformata in segnale visivo, permettendo di verificare le contrazioni o il rilassamento e di imparare a compierli in modo corretto.
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